Pubblicata in data 29/07/2006
Sala stampa del Coppi, si è appena conclusa la seduta pomeridiana di allenamento è con noi Alessandro Pagano, tornante sinistro dal grande passato.
- Sei arrivato al Derthona, per vincere non possiamo nasconderlo?
PAGANO - No, per tentare di vincere, vincere è sempre difficile, ne vince sempre una e solo una, mentre le altre tra virgolette falliscono. Sicuramente la squadra è attrezzata per tentare di vincere, ma per farlo c’è bisogno di tante cose dalla società al pubblico, deve essere un mix di tutto, e poi se si vincerà sarà merito di tutti.
- Oltretutto in questo campionato sale solo una squadra, e nel calcio si sa non c’è mai niente di certo
PAGANO - Si ne vince una, e poi c’è da considerare anche il fatto che per tutte le squadre avversarie, che giocheranno contro di noi, società gloriosa, bel campo, ottimo pubblico, grossa immagine, sarà sempre la partita della vita, e gli avversari troveranno sempre grandi stimoli, per cui noi dovremo sempre dare il doppio per superarli.
- Orocini e Gerini arrivano con te dal Voghera, altri compagni li conoscevi già quindi l’impatto con il nuovo ambiente è stato più facile?
PAGANO - Sì, poi ho ritrovato anche Giglio, con Barbieri ci conosciamo da una vita, anche se come avversari, il mister lo conoscevo già, quindi per ambientarmi è bastato un attimo.
- Sulla carta tu Giglio e Rabacci formate un tridente d’attacco da Interregionale
PAGANO - Sulla carta naturalmente, ma poi è sempre il campo a dire la verità, non conoscevo Rabacci, ma mi hanno detto che ha sempre fatto gol, in questi giorni mi ha impressionato come persona e come disponibilità. Giglio invece lo conosco benissimo e se ripete l’annata di Voghera, i presupposti per far bene ci sono. Comunque con Orocini, Gerini, Cardinali, siamo competitivi anche a centrocampo ed anche in difesa con Balestra e Barbieri direi che siamo ben assortiti. Ma poi sarà sempre il campo a dire la sua.
- una squadra esperta, ma che non potrà fare a meno dei giovani
PAGANO - I giovani sono necessari e dovremo essere bravi noi "anziani" a farli rendere al meglio, consigliarli, dare l’esempio. Con loro non bisogna alzare la voce, perché c’è il giovane che si offende, bisogna saperli gestire, e noi ci proveremo.
- A Tortona molti si ricordano del Pagano, che conquistò la promozione in C2 col Voghera, annata 95/96 e iniziò da lì, un’ottima carriera
PAGANO - Sì quella stagione è stata il mio trampolino di lancio, da lì ho iniziato a fare il professionista, facendo un po’ lo zingaro in giro per l’Italia. Sono stato in posti belli, e mi sono tolto delle belle soddisfazioni facendo il professionista a ottimi livelli, per cui lo rifarei.
- Sei arrivato a giocare in Serie B
PAGANO - Si ho giocato in serie B, un anno a Treviso e due stagioni a Siena, dopo la C1 a Casteldisangro, sono andato in seria A, al Verona per sei mesi ma non giocavo mai e allora preferii andare a Siena, dove vinsi la C1.
- Il tuo ruolo è di esterno sinistro d’attacco, e hai avuto come allenatore e maestro anche un certo
Donadoni, neo mister della Nazionale
PAGANO - Sì, sono un esterno, prediligo giocare a sinistra, però posso fare anche la mezzapunta o la seconda punta, mi adatto a seconda delle necessità della squadra e del mister.
- In questo Derthona il tuo compito principale dovrebbe essere di trampolino di lancio di due bomber come Giglio e Rabacci?
PAGANO Sicuramente speriamo di buttare avanti la palla con continuità e poi ci penseranno loro.
- Hai detto che già conoscevi il mister Civeriati?
PAGANO - Sì lo conoscevo al di fuori del campo, me ne hanno parlato molto bene anche come allenatore, ed ora lo sto conoscendo sotto questo aspetto.
- Il mister ci ha confidato che predilige il lavoro duro, e già questa settimana che doveva essere d’approccio lo dimostra
PAGANO - Ma è giusto, meglio faticare adesso, che durante l’anno, poi tutte le preparazioni estive sono più o meno dure, si viene dalle vacanze, per cui è meglio e non sarebbe giusto non far fatica in questo periodo.
- Arrivi da un campionato di Interregionale, che è più tecnico rispetto alla Eccellenza, un campionato più fisico e forse più agonisticamente tirato, ed in cui le qualità fisico-agonistiche contano ancora tanto
PAGANO - Bisogna essere sì preparati tecnicamente e tatticamente, ma bisogna anche saper tener botta, perché fisicamente ci sarà da lottare e bisogna farsi trovare pronti.
- Anche perché l’eccellenza di quest’anno ci sembra molto più impegnativa e qualitativa a livello di vertice
PAGANO - Sì, a leggere sulla carta le squadre, che vi partecipano ne fanno un torneo estremamente difficile, partiamo in quattro o cinque coi favori del pronostico, ma sarà una sola a vincere, noi siamo fiduciosi, ci giocheremo le nostre carte, col massimo impegno e con la massima attenzione e poi alla fine tireremo le somme.
Alessandro tra i compagni al primo giorno di ritiro.
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